TESTIMONIANZE DI UNA VITA DEDICATA ALL'ARTE


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Gli anni dal 1990 in poi, rappresentano il periodo più fecondo della sua produzione artistica.
Allarga l'orizzonte dei suoi mezzi espressivi servendosi del legno, materiale che predilige, che sa lavorare con grande perizia fin da ragazzo, e di cui conosce le infinite potenzialità. Con intagli ed assemblaggi compone quadri, pannelli e sculture di grande impatto visivo.
A monte di queste opere c'è un lavoro preparatorio molto rigoroso, supportato da una grande manualità, le cui radici risalgono a quella tradizione rinascimentale italiana del lavoro ben fatto.
Questa tendenza alla purezza e precisione del lavoro rispecchia molto il suo mondo interiore, fatto di ordine, coerenza, sensibilità e grande rettitudine.
Un altro elemento che ricorre spesso nelle opere di Francesco è quel legame assai stretto con la musica; non a caso molti quadri hanno titoli come Vibrazioni, Composizione musicale, Improvvisazione, Armonia. La musica è stata la sua prima passione giovanile che non ha purtroppo potuto coltivare per mancanza di mezzi e di opportunità, ma che gli è sempre rimasta nel cuore. È quindi facile percepire, all'interno di molte composizioni di questi anni, la ricorrenza di moduli musicali. La costruzione delle sue opere è sempre armoniosa e in esse pittura e musica si legano in una godibile sintesi artistica.

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Partecipa alla mostra "Imago 1991" al Palazzo delle Contesse di Mel (BL) con alcune opere in legno policromo molto apprezzate per l'eleganza stilistica, il cromatismo e la tecnica di esecuzione.
Nel 1993 espone a Venezia, alla Scoletta di S. Zaccaria, una decina di opere nelle quali il critico Paolo Rizzi, durante la presentazione della mostra, sottolinea il "grande equilibrio" e lo "straordinario tonalismo" in un'alternanza di colori ora più caldi, ora più freddi.
Nel 1995 è presente ad Arte Fiera di Padova e tre sue opere vengono pubblicate sul catalogo generale della mostra.
Nello stesso anno, grazie all'interessamento dei fratelli Marco e Paolo Bellotto, e con l'apporto critico di Antonella Alban, viene realizzato un catalogo riassuntivo del suo percorso artistico.
Nel 1998 partecipa con gli artisti del gruppo "La Meridiana", a dieci anni dalla sua fondazione, alla mostra allestita presso Palazzo Crepadona a Belluno.
Le rigorose costruzioni geometriche (in cui era evidente la lezione di Mondrian) che caratterizzavano i lavori degli anni '80, peraltro mai abbandonate, sono ora riproposte con tonalità più accese. In alcune di esse la fantasia prevale sulla razionalità, le linee corrono libere e si intersecano formando composizioni eleganti in cui, scomparsa del tutto la figurazione, permangono tuttavia alcuni elementi che si ripetono, richiamando alla mente immaginari strumenti musicali.


FOTO N. 5 = 1995 FOTO N. 6 = 1997

In ordine: FOTO N. 5 e 6 (clicca sopra per ingrandire ogni singola foto)


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